TOMBA DI FAMIGLIA 1
– Cimitero di San Mauro Torinese (TO) / gennaio 2014
La tomba di famiglia nasce da una serie di idee convergenti che di seguito si descrivono.
Primo elemento: la facciata della tomba gentilizia è pensata come un grande cannocchiale vetrato. In tal senso, infatti, all’interno di una cornice di perimetrazione della facciata che varia da 15 cm a 34 cm di dimensione e di una veletta da 1,36 m x 1,22 m, è presente una vetrata a tutta altezza (nella quale viene inserita anche la porta d’ingresso della tomba) arretrata di circa 15 cm rispetto ad essa.
Tali cornice+veletta, essendo allineate ambedue sullo stesso filo, cioè al filo di proprietà che separa la tomba dal camminamento antistante e/o al filo di facciata delle due cappelle poste a fianco, permettono di rispettare la prescrizione comunale dell’unificazione dimensionale della facciata della tomba in oggetto (art. 10 del “Regolamento comunale per la concessione di aree per sepolture private”).
Il cannocchiale vetrato viene “spezzato” da due volumi aggettanti. Nella facciata vetrata di cui sopra vengono inseriti due volumi/oggetti: l’elemento geometrico di colore scuro (una sorta di nastro che si snoda lungo la facciata) e lo sgabuzzino. Ambedue gli elementi interrompono la vetrata e risultano fuoriuscire rispetto ad essa.
In questo modo, quindi, i due oggetti individuano altri due fili costruttivi di facciata, oltre ai due già precedentemente menzionati (il filo 0,00 m della cornice ed il filo – 0,15 m della vetrata): il filo – 0,32 m, corrispondente al filo interno alla tomba dell’elemento geometrico, ed il filo + 0,03/0,05 m, corrispondente al filo esterno dello sgabuzzino.
Secondo elemento: ruolo estetico/funzionale del nastro scuro metallico di facciata. Il nastro metallico di facciata gioca sia un ruolo estetico (in quanto spezza l’uniformità della facciata vetrata, va in forte contrasto cromatico e di materiale con il bianco del marmo Carrara bocciardato utilizzato per il rivestimento della cornice di facciata) e sia un ruolo funzionale (in quanto, lungo il suo percorso da sinistra verso destra, definisce/individua la porta di accesso alla Tomba gentilizia, permette di creare una seduta interna destinata alla preghiera ed alla meditazione, permette di creare un piano di appoggio per il secondo volume aggettante di facciata, lo sgabuzzino, e di individuare il posto dove verrà allocata la grande croce di facciata).
Terzo elemento: impronta scura su pavimento.
Si è optato di arricchire il pavimento della tomba mediante una riproposizione simbolica di una parte di quello che avviene in facciata: in altre parole, si è deciso di ribaltare su una porzione del pavimento della tomba una parte dello spazio occupato in facciata dal nastro scuro e dal volume dello sgabuzzino.
Questa operazione ha generato la definizione di una impronta rettangolare su pavimento di 1,40 m x 1,20 m di dimensione che si è deciso di trattare con un colore scuro (marmo nero assoluto) e con una finitura liscia (differente, quindi, rispetto alla finitura bocciardata utilizzata per il pavimento in marmo di Carrara restante).
Inoltre, tale elemento si presta fortemente ad essere completato con l’inserimento di vasi per i fiori e con l’inserimento di una scritta di natura religiosa.